A Bonorva, l'antichissima tradizione tessile locale, che si tramandava di generazione in generazione attraverso l'uso di numerosi telai e il lavoro di oltre 300 tessitrici, rimane viva grazie al laboratorio Su Telalzu. In Sardegna la produzione dei tappeti è sempre statta appannaggio delle donne: spesso li tessevano per confezionare il corredo da spose. Un antico mestiere che, grazie al lavoro paziente del laboratorio tessile Su Telarzu, è preservato come un patrimonio artistico e artigianale della tradizione sarda. Nel laboratorio, dominato da antichi telai rigorosamente manuali, Su Telalzu progetta e disegna sapientemente arazzi, tende, asciugamani, tappetti, lenzuola, tovaglie in svariati materiali naturali: cotone, lino, lanetta, lana sarda e seta. Si usano preferibilmente materiali locali come ad esempio, la lana delle pecore di Bonorva. Gran parte dei bellissimi disegni risale al XIX secolo ma, su richiesta del committente, è possibile la realizzazione di disegni inediti. Famosi tappeti sardi di Su Telalzu, con lavorazione chiamata " a pibiones", prendono il nome dell'antico ferro che serve per realizzare il fine ricamo del disegno, che si chiama " a beltighitta", creando un grano a rilievo rispetto al tessuto. Il lavoro viene consolidato da tre passate di cotone, formando, grazie alla lavorazione a spiga, "s'istesa", cioè il piano dell'ordito. Un altro tipo di tessitura è quella chiamata " a littos ": schema su cui si svilupperà il disegno. Su Telalzu, seguendo l'antica lavorazione manufatturiera bonorvese chiamata " a s'agu"(ad ago), crea magnifici effetti ricamati, impiegati per la realizzazione di esclusivi arazzi e complementi d'arredo ma usati anche per i tipici sotto sella e collane per cavalli.