Lo spirito Ca' del Gusto:la musica della buona cucina e l'arte dell'ospitalità.La Ca' è la casa,la stanza rinascimentale,la bottega di Leonardo,che era anche cuoco e dava ricette.La cucina come arte della trasformazione e della combinazione di ingredienti di qualità.Desinare a Ca' del Gusto è un po' come andare in una arena naturale.Il ristorante si vede dalla piana di Cavaion,dall'incrocio tra la strada per Calmasino,per Bardolino,per Domegliara,sul piccolo colle: vi si accede da via San Faustino.
E in effetti alla Ca' non si viene solo per il folklore del posto,ma soprattutto e dapprima per mangiare.Mordere carne o pesci alla brace;inebriarsi del profumo di un lavarello con anice e finocchi o delle mandorle tostate del biscotto morbido alla frutta caramellata;gustare scialatielli ai frutti di mare o tortelloni al ripieno di gulasch di vitello;assaggiare gnocchetti al nero di seppia con sugo di capesante o bigoli al ragù d'asino;pappare il ricco antipasto misto,le fragranti pizze;banchettare con gli gnocchi di polenta in salsa di porri,salsiccia e ricotta affumicata o con il filetto di orata ai profumi del mediterraneo.Bottega rinascimentale vera quella di Ca' del Gusto,i cui dolci sono esclusivamente fatti in casa,curati dallo chef Giancarlo Calciolari,al quale dobbiamo l'invenzione del cioccolatissimo(1992),il tortino dal cuore fondente,imitatissimo:dallo zabajone gratinato al semifreddo meringato al croccantino di nocciole,dalla panna "mezzacotta" con i frutti di bosco ai bigné alle creme dei profiteroles.La cura del dettaglio è estrema:per esempio,oltre all'aver scelto le nocciole e calibrate con lo stesso peso di caramello,la meringa morbida incorporata alla panna rende unica e avvolgente la struttura del gusto del semifreddo meringato al croccantino di nocciole.E così per ogni dettaglio,dalla legna per la brace alle farine e alla tecnica di lievitazione della pasta per la pizza,alla scelta dei vini,dalla freschezza dei pesci alla scelta dei tagli della carne.