Il monastero entra nella storia per opera di S. Sperandia (1216-1276), originaria di Gubbio e santificatasi a Cingoli nel monastero che ne prese il nome, e ivi venerata come compatrona della città. Il monastero, di cui si ignorano le origini precise si è venuto formando nel corso dei secoli, intorno ad un primo impianto monastico benedettino, già esistente nel luogo sotto il titolo di S. Michele Arcangelo (qualcuno lo fa risalire intorno all'anno 1030/50). Il primo impulso lo ebbe proprio dalla Santa, che al termine di una vita di peregrinazioni e di penitenza vi si ritirò, dando luogo, con lincarico di Abbadessa, a una fiorente comunità religiosa sorta dall'unione delle monache di S. Michele con quelle del vicino monastero di S. Marco fuori porta Mentana. Dopo un periodo travagliato alla metà del 1300 per difficoltà intestine e sociali, il monastero ebbe un corso felice fino ala termine del sec. XVIII. Le date significative sono tutte collegate al culto di S. Sperandia: celebrazioni centenarie della nascita e morte, consacrazione della chiesa (1560), ricognizione del corpo.