È il 1966 e la sua attività si limita alla vinificazione di Dolcetto per la clientela locale.
Tre anni dopo, i primi impianti di Barbera e Nebbiolo celebrano la nascita di Massimo.
Sotto la sua guida, la proprietà raggiunge 20 ettari di terreno vitato e fa il grande passo: la produzione di Barolo e Barbaresco, che qui vengono lasciati fermentare spontaneamente.