Viaggiando per le strade della Puglia è facile imbattersi in grandi casali che spuntano tra le chiome di ulivi secolari o tra i filari di vigne: sono le antiche masserie pugliesi. Costruzioni destinate agli usi agricoli più disparati, già esistenti ai tempi dei Romani, sviluppatesi con i Longobardi e successivamente affermatesi come attività imprenditoriali private intorno al XVII secolo. Varie sono state nei secoli le declinazioni che hanno caratterizzato ciascuna di esse, rendendo ogni masseria un esempio unico ed irripetibile del nostro paesaggio agricolo. Masseria Brigantino è tutto questo. La sua storia inizia con un insediamento rupestre fondato dai monaci Basiliani nel VI-VIII secolo d.C. Successivamente adibito a frantoio(o trappeto) ipogeo. Su questi insediamenti fu edificata l'attuale masseria che, nel XVII secolo, diventava residenza di riposo per vecchi frati e luogo di eremitaggio per poi essere utilizzata come rifugio dai briganti grazie alle numerose grotte che la circondano. Pur divenuta negli ultimi secoli luogo di villeggiatura di nobili napoletani ha mantenuto nel tempo la produzione agricola di olio, cotone, grano e agrumi così come riportato da testimonianze del tempo. La struttura originale, recentemente acquisita da una famiglia di Fasano, è stata sottoposta a restauro conservativo, con tecniche e maestranze locali che, attraverso l'utilizzo di pietre, malte, tufi, legno e ferro battuto, hanno consentito, mantenendone così inalterati l'anima e l'aspetto originario, il recupero nello stile originario delle masserie pugliesi. Attualmente Masseria Brigantino, situata nei pressi della piccola contrada Torre Spaccata, si presenta come struttura ricettiva d'epoca che, circondata da macchia mediterranea, canneti, carrubi e uliveti secolari degradanti verso il vicino mare Adriatico, mantiene inalterata la sua vocazione agricola. In masseria, infatti, è ancora attiva la produzione di olio extra vergine, agrumi e marmellate che gusterete a colazione.